La camera fu aggiunta al corpo centrale dell’edificio negli anni immediatamente successivi al 1507 quando il palazzo risulta terminato nel corpo longitudinale. Poggiata sul sottostante cammino di ronda e sulle mura perimetrali della città cinquecentesca, si affacciava sul panorama lacustre che circondava all’epoca l’isola del Te. Prende il nome dall’impresa gonzaghesca – dei Brevi – dipinta al centro della volta a padiglione poggiante su lunette e peducci. Per breve si intendeva una lettera o, più di frequente, un biglietto, una striscia di carta o pergamena che poteva recare delle scritte.
Al centro della volta è dipinto un occhio di cielo, ove campeggia un mazzo di biglietti sciolti e gettati all’interno della camera, in cui volteggiano mostrando alternamente un lato giallo e uno azzurro. L’impresa dei Brevi, o delle Polizze, come testimoniano anche i colori araldici, giallo e blu degli Este, apparteneva a Isabella d’Este, elemento che va a sostegno dell’ipotesi che la camera sia stata decorata, assieme a quella adiacente delle Frecce, dopo la morte di Francesco II avvenuta nel 1519.