Gli amuleti erano piccoli oggetti che avevano la funzione di proteggere dalle malattie, dalle sventure e dagli attacchi dei demoni malvagi.
Erano spesso legati al concetto della fertilità della terra e dell’uomo in connessione all’acqua, elemento essenziale per la vita; pertanto sono frequenti amuleti raffiguranti rane, (n. 13) oche, anatre (n. 12), queste ultime anche usate in seguito come pesi.
Proprio perché l’economia del paese dipendeva dal benessere dei bovini e delle pecore, gli amuleti raffigurano frequentemente questi animali, assieme a molti altri, tra cui arieti, tori, agnelli, cinghiali, orsi, mastini (n.8 -1 – 15).
Particolarmente interessante è l’amuleto in bronzo a due facce del demone Pazuzu raffigurato nel suo duplice aspetto (n. 9); sebbene ‘re dei malvagi demoni del vento’, Pazuzu era considerato benevolo, poiché proteggeva le donne partorienti e i neonati dagli attacchi della sua acerrima nemica Lamashtu; era di buon auspicio quindi indossare un amuleto di Pazuzu durante la gravidanza e il parto. Forse di epoca tolemaica o romana è l’amuleto in vetro a forma di rana (n. 13), la cui base è incisa con l’immagine di una donna nella posizione adottata durante il parto: si tratta probabilmente di un amuleto che proteggeva le donne durante la gravidanza e la nascita del bambino. La rana, assai popolare in Mesopotamia, ebbe molta fortuna in Egitto, da dove questi amuleti ebbero forse origine.