Il busto raffigura un Demone eleusino, identificato per errore come ritratto di Publio Virgilio Marone al momento del suo trasferimento da Sabbioneta a Mantova. Questa identificazione ebbe una straordinaria fortuna, tanto che diventò l’opera più celebre della collezione dell’Accademia Mantovana di Lettere e Arti e, per questo motivo, al principio dell’Ottocento fu trasferita a Parigi dai francesi e destinato alla Sala delle Muse del Musée Napoléon. Attorno al 1849 fu utilizzato come modello per il busto di Virgilio collocato a Roma nei giardini del Pincio.
Fine II secolo
Marmo italico su busto in stucco