Nell’ottobre del 1817 il padovano Giovanni Battista Belzoni scoprì la tomba di Sety I a Tebe Ovest nella Valle dei Re, il cui nome attuale è Biban el-Moluk. Nell’ultima camera della sepoltura, scavata in grande profondità nella roccia, Belzoni trovò centinaia di statuette ushabti, molto varie per tecnica e stile di esecuzione, che ora arricchiscono collezioni egizie grandi e piccole in tutto il mondo. La maggior parte delle statuette è in legno e conserva almeno traccia di una sostanza resinosa nera che le ricopriva interamente: questo colore contribuiva a identificarle con il dio dell’oltretomba e della fertilità Osiride. Gli ushabti della collezione Acerbi sono simili a queste e raffigurano il sovrano in maniera essenziale: la testa mostra un’acconciatura semplice, le braccia sono incrociate sul davanti con le mani strette a pugno, il corpo è avvolto nel lenzuolo funebre sul quale è inciso il capitolo VI del Libro dei Morti, testo che avrebbe rianimato magicamente l’ushabti garantendo la rinascita eterna del defunto in associazione al ciclo vitale della natura.
Nuovo Regno, XIX dinastia, regno di Sety I (1290-1279 a.C.)
legno con tracce di black varnish
Tebe Ovest, Valle dei Re, KV17