Statuette raffiguranti la divinità funeraria Ptah-Sokar-Osiride sono spesso attestate nelle sepolture private del I millennio a.C., soprattutto a partire dall’Epoca Tarda. Realizzate in legno e riccamente decorate, queste rappresentavano il sah, ovvero il corpo del defunto preparato per l’esistenza ultraterrena dagli appropriati rituali di mummificazione.
La loro funzione era appunto quella di garantire la rinascita del defunto e la protezione del suo corpo dopo la morte. A tale scopo erano fondamentali i rotoli di papiro iscritti con testi funerari, gli eventuali amuleti o le parti mummificate del corpo del defunto (pene), inseriti all’interno del parallelepipedo di base che le sorreggeva. Due delle tre statuette della collezione Acerbi conservano parte della policromia originaria e alcuni geroglifici dell’iscrizione che associava il nome del defunto alla divinità, favorendone la rinascita. Le basi sono andate perdute e non ci è dato conoscerne il possibile contenuto.
Epoca Tarda (664-332 a.C.)
legno con tracce di policromia