I tre busti in terracotta raffiguranti i ritratti di Virgilio, Francesco II Gonzaga e Battista Spagnoli componevano la decorazione del sott’arco commissionato dal medico Battista Fiera nel 1514 e collocato tra la sua abitazione e la chiesa di San Francesco in Mantova. Accanto ai busti vi era l’iscrizione BONIS MERCURIALIBUS (dedicato ai protetti da Mercurio, ossia i buoni poeti lirici) e sotto di essa voleva essere sepolto Battista Fiera, in toga e con un libro in mano.
Il busto di Francesco II, al centro, era accompagnato dall’iscrizione ARGUMENTUM UTRIQUE SI SAECLA COISSENT (se i secoli si fossero uniti il marchese di Mantova sarebbe stato motivo di celebrazione per Virgilio e Battista Spagnoli). Virgilio è da sempre genius loci e nume tutelare della città di Mantova, mentre il frate carmelitano Battista Spagnoli, definito anche ‘il Virgilio cristiano’, beatificato nel 1885 da papa Leone XIII, fu figura di grande rilievo nei decenni tra XV e XVI secolo; secondo fonti tarde fu anche pittore, nonché celebre poeta e scrittore.
Nel giugno 1514 Francesco II Gonzaga emanò un editto a tutela e conservazione del monumento che era stato imbrattato e che purtroppo venne distrutto nel 1852. Ad oggi rimangono questi tre preziosi e rari busti in terracotta che dapprima vennero accolti nel Museo Patrio mantovano e poi in Palazzo Ducale, nell’atrio del Castello di San Giorgio.
primo quarto del XVI secolo
terracotta