All’interno del ciclo di incontri Flash D’Arte, lo studioso Giovan Battista Lanfranchi ci parlerà della Mesopotamia, la civiltà urbanizzata che si sviluppò nella “terra tra i due fiumi”, il Tigri e l’Eufrate, nella preistoria del VI millennio a.C. per avere fine con l’età islamica nel Ⅶ secolo d.C.
In questa vasta area, oggi abbandonata in parte al deserto e alla steppa, fiorirono culture di eccezionale importanza, che dettero luogo a innovazioni fondamentali per la vita umana: l’agricoltura, la ruota, la scrittura, l’urbanesimo, l’astronomia matematica.
I testi scritti su argilla di carattere storico, rinvenuti negli scavi in un numero eccezionalmente elevato e in tipologie alquanto differenziate, rivelano che dal XXVI al V secolo a.C. periodi di frazionamento politico localistico si alternarono a imperi unitari di vasta portata (Akkad, Ur, Babilonia, Assiria, Persia) dando origine a una storia complessa di alleanze, conflitti, paci effimere, e commerci. Un altrettanto elevato numero di testi permette di ricostruire una complessa e fiorente letteratura, poetica, mitica, religiosa, filosofica e scientifica.
Enormi costruzioni monumentali di carattere religioso, civile, militare, idraulico ritrovati dagli archeologi a partire dalla metà del XIX secolo attestano un’energia e un’organizzazione inusitate, il cui vertice è ben rappresentato dalle immense torri a gradoni, le ziqqurat, che entrarono nella narrazione della Bibbia con la “torre di Babele” fatta distruggere da Dio. Innumerevoli oggetti delle più svariate dimensioni, preziosi e d’uso quotidiano, illustrano il culto divino, la vita cerimoniale di corte, la gestione dell’amministrazione pubblica e privata, e la vita quotidiana dei singoli.
La collezione Sissa custodita presso il Museo Civico “Mantova Collezioni Antiche” (MACA) rappresenta una fortunata selezione di oggetti sì minuti, ma ben rappresentativi del repertorio complessivo estratto dalla terra nei numerosissimi scavi condotti nel territorio.
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